Banner Espressioni di Gratitudine: libri, culture e memorie viventi

La biblioteca del Museo “Espressioni di Gratitudine”: il valore della conoscenza tra memoria e multiculturalità in Palazzo Coppini

Il patrimonio culturale non si limita alla conservazione degli oggetti materiali, ma si estende alla trasmissione del sapere, alla valorizzazione delle lingue, delle scritture e delle memorie condivise. In questa prospettiva, la biblioteca del Museo Espressioni di Gratitudine della Fondazione Romualdo Del BiancoLife Beyond Tourism, che è ospitata in Palazzo Coppini, rappresenta un esempio straordinario di come il dialogo interculturale possa prendere forma attraverso i libri. Con un patrimonio di oltre ottomila volumi scritti in cinquantatré lingue e tredici alfabeti diversi, la biblioteca è non solo un centro di documentazione, ma anche un simbolo vivente dell’incontro tra civiltà.

La biblioteca si trova in un edificio che conserva le tracce delle grandi trasformazioni urbanistiche dal Medioevo all’Ottocento, un contesto architettonico di rara bellezza che mette in dialogo il passato con il presente. La torre medievale inglobata, la scala elicoidale cinquecentesca in pietra serena e i raffinati dettagli neorinascimentali raccontano la storia dell’edificio, ma anche quella dei contenuti che custodisce. Palazzo Coppini e la sua biblioteca diventano così uno spazio che ispira, accoglie e conserva memorie, contribuendo alla costruzione di un patrimonio culturale condiviso e accessibile.

 

Ospitalità e sacralità delle relazioni

Palazzo Coppini non è soltanto un luogo di cultura, ma anche un presidio di valori. La sua motivazione fondante è legata all’idea che l’ospitalità non debba essere finalizzata esclusivamente al business turistico, ma debba piuttosto esaltare la sacralità delle relazioni umane. Le “espressioni di gratitudine” ricevute dalla Fondazione Romualdo Del Bianco – provenienti da partecipanti di tutto il mondo, spesso dopo un lungo vivere nella cultura della ex Unione Sovietica e del Blocco Orientale – non sono semplici doni, ma riconoscimenti profondi del valore umano delle relazioni instaurate.

Mentre l’interesse iniziale dei partecipanti poteva essere attratto dal patrimonio fiorentino, è stato il rapporto umano a lasciare l’impronta più profonda. La viva emozione suscitata nei partecipanti, grazie all’approccio autenticamente relazionale della Fondazione, ha portato molti di loro a voler testimoniare questo legame attraverso la donazione di libri, manufatti e pensieri. Ne sono prova gli oltre 8000 volumi, molti dei quali con dedica e data, che arricchiscono la biblioteca del Museo Espressione di Gratitudine. Ogni opera è il segno tangibile di un incontro, di una relazione, di una memoria condivisa.

 

La biblioteca come spazio di dialogo

L’accesso alla conoscenza è un diritto e una responsabilità. La biblioteca della Fondazione incarna questa visione, promuovendo la lettura, lo studio e la comprensione reciproca. I volumi raccolti toccano tematiche che spaziano dall’agricoltura all’architettura, dalla grafica alla gastronomia, dalla scienza alla narrativa, offrendo un panorama multidisciplinare che riflette la diversità culturale, valore fondamentale della Fondazione.

Molti dei testi provengono da donazioni internazionali, simboli di riconoscenza e amicizia maturati in oltre trentacinque anni di attività. Una delle curiosità più affascinanti è una Divina Commedia tradotta in cinese, che sottolinea l’universalità del messaggio dantesco e il desiderio di connettere culture apparentemente lontane. In questo contesto, la biblioteca si configura come un luogo vivo di apprendimento e confronto, dove ogni libro diventa ponte tra mondi diversi.

 

Alfabeti e culture: il linguaggio della diversità

Uno degli aspetti più affascinanti della biblioteca del museo Espressioni di Gratitudine è la varietà dei 13 alfabeti rappresentati: Latino, Cirillico, Arabo, Armeno, Cinese (ideogrammi), Georgiano (Mkhedruli), Greco, Ebraico, Devanagari, Giapponese (Kanji, Hiragana, Katakana), Arabo-persiano, oltre a combinazioni Latino / Cirillico. Questa pluralità riflette non solo la ricchezza linguistica del patrimonio custodito, ben 53 lingue, ma anche l’impegno concreto della Fondazione nel promuovere un dialogo tra popoli attraverso le loro espressioni scritte.

Ogni alfabeto racconta una storia. L’alfabeto rumeno, con i suoi segni distintivi; il cirillico, testimone della cultura slava; il cinese, con migliaia di ideogrammi millenari; il giapponese, con la sua complessità grafica; il georgiano, unico nel suo genere. Queste scritture non sono solo strumenti linguistici, ma manifestazioni di civiltà, modi diversi di pensare e rappresentare il mondo. La biblioteca, insieme ai tanti oggetti donati nel tempo, costituisce il Museo delle Espressioni di Gratitudine, un luogo che esalta il valore delle relazioni umane. Qui, ogni libro, ogni manufatto, ogni dedica è un frammento di dialogo, un atto di riconoscenza che travalica confini geografici e culturali. La biblioteca non è quindi un semplice archivio, ma un laboratorio culturale aperto al mondo, dove il patrimonio viene vissuto e condiviso.