La Storia
Palazzo Coppini si pone tra gli edifici fiorentini di particolare interesse, dato che nell’insieme dei suoi elementi strutturali e di arredo è possibile individuare alcuni periodi fondamentali della città racchiusa dal tracciato delle mura arnolfiane. Il primo è relativo a quanto resta dell’originario fabbricato medievale, individuabile nel troncone di una di quelle torri cittadine «scapezzate» nel 1250 per un decreto del governo del Primo Popolo, e quindi inglobate in residenze signorili. Il secondo è rappresentato da una fase di ampliamento planimetrico e strutturale risalente ad epoca cinquecentesca, e tra gli elementi di spicco menzioniamo una bellissima scala elicoidale in pietra e un’elegante fontana collocata in una nicchia e sovrastata da un mascherone tipico del grottesco manierista. Il terzo periodo, ottocentesco, è caratterizzato soprattutto da un accrescimento dei suoi volumi, che si inserisce nella ristrutturazione pressoché totale della zona più antica padronale, e rispecchia nei rifacimenti in stile il gusto neogotico e neorinascimentale tra la fine dell’Ottocento e il primo Novecento.
La struttura ospita un vasto patrimonio culturale composto da oltre ottomila libri scritti in tredici alfabeti e cinquantatré lingue, insieme a duemila manufatti donati dai numerosi partner della Fondazione in tutto il mondo. Palazzo Coppini è al contempo un museo che ospita le collezioni espressione di gratitudine ricevute dalla Fondazione Romualdo Del Bianco nei suoi 35 anni di attività, offrendo uno sguardo sulle diverse culture del mondo. I manufatti esposti sono presentati in un dialogo che testimonia e rappresenta la felice coesistenza di luoghi e culture, il tutto all’interno di una dimora storica fiorentina.
Ogni sala è dedicata al ricordo di un evento significativo, coinvolgendo esperti della Fondazione su temi rilevanti del Patrimonio Culturale e del Dialogo tra i popoli. Questi eventi hanno contribuito in modo significativo alla crescita delle attività della Fondazione e delle sue relazioni a livello mondiale, alimentando il dibattito internazionale.
Questo palazzo intessuto con la trama della storia urbana di Firenze è stato aperto a pubblica utilità. Completamente ristrutturato e dotato di sette sale per riunioni e convegni, oltre a spazi espositivi e di accoglienza che possono ospitare fino a 150 persone. Un’iniziativa che è frutto della ultra trentennale esperienza della Fondazione in incontri internazionali e interdisciplinari a favore del dialogo fra civiltà.